Il CANOTTAGGIO non è la CANOA!
Ogni volta che qualcuno confonde il canottaggio con la canoa, da qualche parte nel mondo un canottiere si dà al Padel
Lo dicevano fin dai tempi antichi
Socrate, il più grande filosofo dell’antica Grecia, sapeva di non sapere. Ma persino lui avrebbe perso la pazienza davanti all’ignoranza (intesa come mancanza di informazioni) della maggior parte delle persone.
Questo perché la conoscenza umana è incerta, inesatta e parziale. Se poi l’oggetto della conversazione è il canottaggio, allora le cose si complicano ulteriormente.
Il Canottaggio non è la Canoa (o il K1, il Kajak etc. etc.)
Bisogna guardarsi da una mezza verità, perché potrebbe trattarsi della metà sbagliata. Perciò, partiamo dalle basi: il canottiere va in barca, il canoista va in canoa. Il primo stringe tra le mani uno/due remi. Il secondo, una pagaia. Quello che alla maggior parte delle persone potrebbe sembrare un eccesso di pignoleria, in realtà è una questione d’identità.
Pur non amando Nanni Moretti sono d’accordo con Michele Apicella, protagonista del film Palombella rossa, quando ribadisce a suon di ceffoni quanto le parole siano importanti. Dare del canoista a un canottiere (ma è anche vero il contrario), sarebbe come confondere uno sciatore con uno snowboarder, un rugbysta con un giocatore di football o domandare a Cristiano Ronaldo: «Il calcio che sport è? Quello dove devi mettere il pallone nel canestro?». Vi sembra la stessa cosa?
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Citazioni in Voga
“E’ un arte grandiosa, il canottaggio. E’ l’arte più eccelsa che esista. E’ una sinfonia in movimento. Quando voghi bene, rasenta la perfezione. E quando rasenti la perfezione, è come sfiorare il Divino. Sfiora la parte più vera di te. Che è la tua anima”.
George Yeoman Pocock
Ho perso ogni speranza di far capire questa differenza al mondo